[tab title=”Isteroscopia diagnostica” id=”Isteroscopia diagnostica”]
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L’isteroscopia è una tecnica endoscopica mininvasiva che permette di visualizzare l’interno della cavità uterina, mediante l’isteroscopio che è un tubo  sottile (diametro =  4-5 mm) dotato di fibre ottiche che viene introdotto attraverso la vagina all‘interno dell‘utero.

È possibile l’esecuzione di interventi chirurgici, utilizzando strumenti miniaturizzati, connessi all’isteroscopio.
L’isteroscopia diagnostica è indicata in caso di:
– sanguinamento uterino anomalo;
polipi;
– miomi;
– infertilità;
– sterilità;
– poliabortività;
– sospette malformazioni uterine;
– pap test ed esami citologici alterati;
– ecografie pelviche con ecopattern endometriale ispessito;
– ritenzione della spirale (lost iud);
– nel caso di pazienti che fanno terapia ormonale sostitutiva o con un precedente clinico di tumore della mammella.

E’ possibile durante l’isteroscopia eseguire una biopsia dell’endometrio, che consiste nel prelievo di una piccola parte di mucosa per l’esame istologico che permette la diagnosi precoce di iperplasia dell’endometrio con o senza atipie o di tumore dell’endometrio.

Viene eseguita senza preparazione farmacologica ed anestesia. La paziente si posiziona come per una visita ginecologica, si può introdurre in vagina lo speculum o si può eseguire in vaginoscopia (distensione della vagina con mezzo gassoso o liquido).

L’isteroscopio viene introdotto, attraverso la vagina, nel canale cervicale fino ad arrivare alla cavità uterina, che viene distesa con un mezzo gassoso o liquido al fine di permetterne la visione, infatti, tale cavità è normalmente virtuale.

L’isteroscopio è una sonda  munita di lenti collegata ad un monitor che permette di visualizzare la cavità uterina. Al termine dell’esame, l’isteroscopio è rimosso e il mezzo di distensione refluisce dalla cavità uterina che ritorna alle dimensioni iniziali. Non sono necessari punti di sutura o medicazioni.

L’isteroscopia diagnostica non causa disturbi particolari e la paziente riprende rapidamente le proprie attività.

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L’isteroscopia operativa può essere eseguita, in sede di isteroscopia diagnostica senza anestesia e con dimissione immediata della paziente, nel caso di patologie minori quali:

piccoli polipi;
miomi;
sinechie.

L’isteroscopia operativa viene invece eseguita in sala operatoria con sedazione o anestesia in caso di patologie maggiori quali:

polipi, miomi;
malformazioni uterine;
sinechie;
– metropatie emorragica (metropatie resistente alla terapia farmacologica che richiedono un’ablazione dell’endometrio o termo ablazione).

Spesso gli interventi vengono effettuati in regime di day surgery con dimissione nella stessa giornata dell’intervento.

Dopo l’isteroscopia operatoria alcuni malesseri sono possibili, anche se scompaiono in pochi giorni. Può essere avvertito dolore alla spalla, alla schiena o all’addome, sempre da riferire al mezzo usato per distendere la cavità uterina

La degenza postoperatoria è limitata a 1-2 giorni. La sera dopo l’intervento la dieta è libera. La convalescenza domiciliare è breve.

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[col580]La laparoscopia è una tecnica in grado di consentire lo studio degli organi della cavità addominale eseguita con il laparoscopio (strumento rigido simile ad un telescopio collegato ad una fonte di luce ed ad una telecamera).

Dapprima si procede con l’immissione di anidride carbonica nella cavità addominale in modo da distanziare i vari organi, poi si introduce lo strumento per mezzo di una piccola incisione nella parete addominale (in regione ombelicale). In seguito si introducono, tramite incisioni accessorie in numero di 3-4, gli strumenti chirurgici.

Questa tecnica consente l’esecuzione di interventi chirurgici in presenza di:

– tumefazioni pelviche (cisti ovariche,  miomi, patologia tubarica);
– dolore pelvico (endometriosi, aderenze addomino pelviche);
malattia infiammatoria pelvica (PID);
– gravidanza extrauterina;
– problemi d’infertilità;
– tumori apparato genitale femminile (tumore dell’endometrio, dell’ovaio, della cervice).

Il dolore post operatorio è molto ridotto in confronto ad un intervento con tecnica chirurgica tradizionale. Ha una degenza più breve ed un ottimale risultato estetico.

Nel post operatorio si può accusare una dolenzia nella regione della spalla che si può irradiare al braccio ed un senso di meteorismo intestinale a causa del gas di distensione e con possibili perdite ematiche vaginali.

Si può riprendere una moderata attività fisica, a seconda delle condizioni psicofisiche della paziente, dopo 3-4 giorni e la ripresa di una normale attività fisica dopo 2- 4 settimane.

Si intende la tecnica chirurgica che si esplica attraverso una incisione chirurgica della parete anteriore dell’addome che consente l’accesso alla cavità addominale.

In ginecologia, le incisioni possono essere longitudinali ombelico- pubica o xifo-pubica o trasversali (incisione trasversale inferiore di Pfannestiel).

La via laparotomica viene utilizzata per interventi di isterectomia, miomectomia, patologie tumorali, anche se le tecniche endoscopiche la stanno soppiantando.

 

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